Filottrano – Ogni promessa è debito, e il modo con cui mi riesce, spero, meglio sdebitarmi è con un racconto. E questo racconto lo dedico alle Clarisse di Filottrano e a Suor Michela.
Erano davvero anni, ammettiamolo: decenni, che non entravo nel convento delle Suore Clarisse di Filottrano, la mia città, dove da bambina ho fatto catechismo. La vigilia di Natale, quasi per caso, ho accompagnato due mie carissime amiche in visita alle suore.
Un androne, la ruota degli esposti da un lato, un altro portone, e poi la grata che si apre per noi e per il nostro saluto e si affaccia su un mondo a me sconosciuto. Due suore, anziane, arrivano a salutarci, conoscono molto bene Silvia e Giulia, le due mie amiche, me decisamente meno.
Il discorso a breve cade sulla ultima arrivata in convento e di cui le due suore sono gelosissime: una ragazza, ricca di iniziative e con una dote particolare, quella di saper preparare dei dolci buonissimi.
E così conosco Suor Michela, il cui viso mi era noto ancora prima che divenisse suora, con una scelta di vita lontana anni luce dalla mia, ma con una vivacità nello sguardo che ci accomuna. E lei ci dona, inaspettatamente, le sue creazioni, il dolce tipico di Natale di Filottrano, Cingoli e Apiro: lu serpe.
Il Serpe di Natale
Veniamo al dolce: il Serpe è un dolce fatto di pasta di mandorla, appoggiato sull’ostia e e disegnato a mo’ di serpentello. Può essere ricoperto anche con la glassa e viene decorato a fantasia (anche molto creativa), di certo gli occhietti non mancano mai! Nella zona del fermano viene aggiunta la cioccolata.
Le Clarisse di Filottrano (in questo caso l’instancabile Michela) preparano seguendo le antiche ricette i dolci della tradizione per amici, parenti e coloro che li richiedono.